domenica 15 novembre 2009

La lunga estate calda

Non mantengo mai i miei propositi! Lo so, ne sono cosciente!
Sono una di quelle persone patologicamente affette dalla sindrome "Lofacciodomani"...ed il risultato è che il mio blog è fermo a Pasqua! Amen! Anzi, buonanotte!

Diciamo che tra le giustificazioni di una malata della suddetta sindrome, potrei elncarvi una serie di cosette che hanno agito da blog-deterrente:

  • Un'estate caldissima, che solo il pensiero di accendere il pc, iniziate già a sentire il calore pervadervi (no, non è l'incipit di un racconto erotico! :oP).
  • Otto, nove, dieci, dodici ore di lavoro passate tra il computer e la gente nata per rompere. Uno su tutti: un cliente mi chiede di un posto dove si mangia benissimo, si spende pochissimo, con posti ancora disponibili di sabato, nel raggio di 200 mt dall'hotel dove lavoro e con una terrazza a pochi passi dalla riva mare...praticamente un'impresa disperata! Trovo il ristorante, lui va, ritorna satollo e contento di aver speso due pidocchi e 50 centesimi e mi dice col suo accento francese: "
    "Ah! Il ristorante eva cavinissimo! Ho manjato tantò, pagato poco, la pate era delicieuse e il pesce eva fveschissimo! Eva cotto al sale e l'hanno pulito davanti ai nostvi occhi! Gvazie! Gvazie mille! Davvevo una sovpvesa!" sorrido contenta alla mia collega...ma il tapino, prima di andarsene si gira e con aria di rimprovero e mi fa: "Pevò il pesce eva un po' fveddo, c'est pas possible, ah!"
    Ecco...ad uno così cosa gli faVeste? Io gli martellerei i mignoli...ma invece mi contengo, vado a casa e dormo per dimenticare (e quindi niente pc).
  • Voglia di accendere il forno zero...ma ho fatto la brava e ho comunque cucinato qualcosina che non esiterò a postare non appena sarò di ritorno a casa.
  • Pochissimo tempo libero, speso allegramente col mio fidanzatino, anziché coi fornelli.

Le ricette prodotte in estate, prossimamente su questi schermi, sono: una cheesecake fantastica (il dolce preferito del mio ragazzo), dei biscottini al pistacchio nello stile crinkle, un'ottima marmellata di pere, una focaccia da svenimento, crumble alle ciliegie e alle fragole, una minestra di fiori e foglie (!) di zucchine davvero davvero buona, i macaron al cioccolato bianco e al cioccolato fondente, caramelle al burro salato e qualcos'altro ancora.

STAY TUNED (questa cosa mi sa un po' di psicopatologia! So che questo blog lo leggo solo io eppure mi rivolgo fiduciosa al prossimo!)

martedì 14 aprile 2009

La pastiera napoletana

In ritardo di due giorni...ma assolutamente immancabile su una mensa pasquale degna di questo nome: La Pastiera.
Per me pastiera vuol dire nonna e primavera.
E' uno di quei sapori-profumi atavici che non si dimenticano più e che ti tengono legati alle tanto vituperate radici:
La cannella sa di esotico e antico e stranamente è presente in molti dei dolci tipici dei miei luoghi natii;
I fiori d'arancio sono assolutamente sinonimo di primavera! Se ne sente il profumo dolce e delicato in ogni giardino e in ogni strada del centro: è carinissimo osservare i turisti stupefatti nell'osservare l'infinità di alberi d'arancio che incorniciano le strade più chic di Sorrento: qualcuno maldestramente stacca un frutto dagli alberi così colmi che sembrano più arancioni che verdi...per poi scoprire il sapore non proprio idilliaco delle arance amarissime! :o)
Il cedro candito lo si sputacchiava via quando si era bimbi, tra i rimbrotti dei nonni e degli adulti...e lo si gusta con amore oggi, che bimbi non si è più (tristessssa!)
La ricotta dal sapore così materno e rassicurante! Io la adoro ed adoro ogni dolce che ne contiene traccia!
...and so on...

Anche se per noi la ricetta della nonna è la ricetta madre, ognuno, nipote, figlio ecc, apporta le sue piccole modifiche, secondo i suoi gusti: c'è chi non mette i canditi, chi non mette la crema, chi omette la cannella, chi i fiori d'arancio...ma la ricetta originale della mia famiglia è questa:

Ingredienti
Pasta frolla (sufficiente per il fondo più le striscioline)
500 gr crema (preparata con mezzo litro di latte, 3 tuorli, 3 cucchiai di zucchero, 3 cucchiai di farina)
650 gr ricotta
500 gr di grano precotto, in barattolo (facilmente reperibile in ogni supermercato)
4-5 uova
330 gr zucchero
1 arancia (succo)
1 cucchiaio di sugna
1 lt latte
canditi (cedro e arancia)
1/2 fialetta di fiori d'arancio
1 pizzico di cannella (non esagerate, eh!)

Procedimento:
Cuocere il grano nel latte, aggiungendo il cucchiaio di sugna, un pizzichino di sale e le scorze di un limone; il grano sarà pronto quando sarà ben morbido ed avrà assorbito bene il latte (se il grano è cotto e c'è del latte in eccedenza, non proseguite la cottura, ma gettate via il latte :oP).
In una zuppiera, con un cucchiaio di legno, mescolare la ricotta e lo zucchero, eliminando i grumi (se volete potete aiutarvi con un setaccio); aggiungere il grano a temperatura ambiente, la crema a temperatura ambiente, le uova intere, le spezie, il succo di un'arancia, i canditi ed i fiori d'arancio.

Versare il tutto su un fondo di una teglia precedentemente imburrata e coperta di pasta frolla; preparare delle striscette di frolla con la rotellina dentellata e disporle sul ripieno formando dei rombi.

Infornare a 180 °C (no forno ventilato!) e sfornare quando le pastiere risultano ben dorate.
Servire a temperatura ambiente.






mercoledì 8 aprile 2009

Marshmallows à la fleur d'oranger

Dal blog della talentuosa Fanny http://www.foodbeam.com (giuro, la prossima volta posto una ricetta soltanto mia :oP) ho preso la ricetta di questi ottimi ed incredibilmente..."fluffy" marshmallows: a questo proposito, mi chiedevo...esiste in italiano una traduzione altrettanto onomatopeica per la parola inglese "fluffy"? Mi sa di no!

Dunque, questi dolcetti profumati d'infanzia sono assolutamente deliziosi, morbidosissimi, e semplici da fare, soprattutto se si dispone di un termometro digitale (il mio l'ho pagato 35 euro, misura da -50 °C a +200 °C....ma forse si trovano termometri decenti anche a costi più contenuti!).

L'unico problema, giuro, è l'attesa: se siete come me, vi consiglio preparare questi dolcetti/caramelle la sera, poco prima di andare a dormire: un sonno ristoratore vi impedirà di fissare il vostro pensiero sui marshmallows, affrettando i tempi di posa e combinando pasticci infilando le dita nel contenitore per testare se la magia è riuscita!

Alla ricetta di Fanny ho apportato una sola piccola modifica: il profumo!

In tempi di primavera, colori, grandi pulizie, glicini in fiore ovunque, brezze profumate, mi sono permessa di sostituire il caldo aroma della vaniglia con una goccina di acqua di fiori d'arancio. Il risultato: elegante, dolce e femminile!

Ecco la ricetta di Fanny con la mia piccolissima modifica:

MARSHMALLOWS à LA FLEUR D'ORANGER
(per circa 25-30 marhmallows)

Per i "dolcetti"
6 fogli di gelatina
250 gr di zucchero semolato
80 ml acqua
3 albumi
2 gocce di acqua di fiori d'arancio

Per il rivestimento
50 gr zucchero a velo
40 gr di amido di mais

Procedimento:
Mescolare omogeneamente lo zucchero a velo e l'amido di mais e versarne un po' su un contenitore quadrato o rettangolare, precedentemente coperto di carta forno. Conservare il resto della copertura per il giorno seguente!
Immergere i fogli di gelatina in un piccolo recipiente di acqua fredda.
Iniziare a montare gli albumi a neve.
Su fiamma non troppo alta, sciogliere lo zucchero semolato nell'acqua e, con l'aiuto di un termometro, portare a bollore e poi a 120 °C; a questo punto, aumentare la velocità dello sbattitore che monta gli albumi e versarvi gentilmente lo sciroppo e poi la gelatina ben strizzata.
L
a temperatura scenderà in fretta verso i 40 °C; raggiunta questa temperatura (io mi sono distratta un attimino e il mio composto è sceso a 30 °C...ma non è successo nulla di grave, eh!), aggiungere l'aroma l'acqua di fiori d'arancio e mescolare finché non si ottiene un composto ben liscio e quasi lucido: il tutto deve risultare ancora tiepido prima di versare il tutto nel contenitore con carta forno e la copertura di zucchero a velo e amido di mais. Io mi sono tenuta su un'altezza di circa 2,5 cm...ma diciamo che è stata più una cosa fortuita che voluta :o)
Visto che finora la ricetta è di una semplicità imbarazzante, ora viene il difficile: lasciare riposare per una notte intera il vostro mega-mashmallows, senza essere tentati dall'affondarvi le dita dentro! :oD
Al mattino, versare in un piatto la copertura di zucchero a velo e amido di mais e tirate fuori dal contenitore il marshmallow aiutandovi con la carta forno in eccedenza. Immergete un coltello a lama liscia nell'acqua bollente, asciugatelo bene e con esso tagliate a cubi le vostre caramelle, da rotolare poi nella copertura per qualche secondo. Spolverate la copertura in eccedenza...e...affondate i denti in questi deliziosi bonbon rétro!

giovedì 26 marzo 2009

C'è del marcio in Danimarca. Quindi vado in Svezia.

A dicembre sono stata a Stoccolma col caro e paziente fidanzatino.
Lo so, non è una notizia da prima pagina...ma voglio consigliare caldamente a tutti qualche giorno in questa magica città che SICURAMENTE non è come immaginate...

Provate a pensare ad un freddo incredibile, che proprio non riuscite a fare qualche passo senza lamentarvi per il vento che vi taglia il viso...magari tenete la testa un po' bassa, infilata nella sciarpa cercando di evitare una pioggia sottilissima, ad ogni metro vi raggomitolate sempre di più nel giubbino, desiderando di essere ai Caraibi, proprio voi che odiate il mare...

...poi un profumo dolcissimo, magico e antico di spezie calde vi cattura...ed in un attimo siete in una piccola pasticceria, seduti davanti ad un glogg fumante accompagnato da fragranti pepparkakor a forma di cuoricini.


Finalmente un po' di tepore...che però dura poco, perché Stoccolma è incredibilmente enorme ed il fidanzato che odia i mezzi pubblici (IL MARRANO!) quasi vi trascina via dalla vostra sediolina di legno intagliato. Lo supplicate in aramaico di rimanere un po' al caldo...ma lui non è una mammoletta e vuole proseguire! Si continua la marcia cercando di non rompersi una caviglia sul selciato di Gamla Stan, con in mano una bustina colma di pepparkakor ed una morbida lussekatte appena sfornata, profumata di zafferano e uvetta.

Di Stoccolma a dicembre, adorerete gnomi e folletti che sbucano impertinenti in ogni vetrina, i giocattoli in legno, gli eleganti candelabri natalizi posti su ogni singola finestra di tutta la città, i cori natalizi in strada di bambini o di adulti, Skansen con le sue case, i suoi abitanti ed il suo mercatino, la sfilata di Santa Lucia in slitta, il cibo, la bacche bianche e rosse dei cespugli, la vista su Gamla Stan ed infine, se una fine deve esserci per forza, il profumo antichissimo e meraviglioso di abete che vi colpirà ad ogni angolo di strada: a Natale, tutte le case ed i negozi svedesi sono soliti adagiare dei rami di abete sulla soglia, a mo' di tappeto per pulirsi le scarpe dalla neve.......una tradizione profumatissima e stupenda!

DOVE MANGIARE:
(al momento ricordo solo questi posti…poi magari mi sovviene qualcos’altro!):

KB Restaurant
KB sta per KonstnärsBaren, ovvero Bar degli Artisti: alle pareti di questo ristorante zeppo di svedesi (il che è bene), infatti, ci sono sempre delle opere di artisti contemporanei e non. Il KB si trova in un bell’edificio costruito nel 1891; il ristorante, invece, è nato nel 1931 e tutt’oggi, vi sono ancora le poltroncine ed i tavoli dell’epoca. Si mangia divinamente, il personale è attento, sorridente e gentile.
Vi consiglio di provare l' assortimento tradizionale di aringhe (che personalmente non amo…ma qui erano OTTIME!!!!), la degustazione di formaggi ed il black roe from kalix, che non ricordo esattamente cosa fosse…ma il mio fidanzato l’ha divorato! Non perdetevi il buonissimo wallenbergare…una roba incredibile! Sono andata due volte in questo ristorante proprio per questo piatto stranissimo ma appetitoso! E’ una sorta di hamburger succoso alto 3 dita, nel cui impasto c’è anche del pane e del formaggio (credo) ed una crosta croccante fuori da svenire! Provatelo!
Ah, di questo ristorante vi sconsiglio solamente il dessert ‘tartufo’: circa 5 euro per un misero tartufino fondente al Grand Marnier. Era buono, ma 5 euro per un cioccolatino grande come una noce……è esagerato!

http://www.konstnarsbaren.se/valkommen.htm
Restaurant KB, Smålandsgatan 7, Stockholm, Sweden


Waxholm cruise
Io ed il mio ragazzo, passeggiando beatamente lungo il porto, ci siamo accodati ad una fila di svedesoni alti due metri senza sapere bene dove saremmo andati…ma era il nostro anniversario e toh…abbiamo provato! Siamo andati a fare una crociera nell’arcipelago di Stoccolma, con destinazione Waxholm. Inizialmente non l’avevamo capito ma…si mangiava a bordo, tutti seduti a tavola, con un tavolo da buffet che avrebbe sfamato un bastimento di mercenari di ritorno dalla tundra dopo giorni e giorni di digiuno e freddo.
Salmone di ottima qualità cucinato in 4-5 modi (buonissimo quello affumicato e quello naturale al forno…orrido quello bollito!), torte rustiche, salsicce, pane croccante o all’uvetta e frutta secca, insalata russa, patate, forme intere di formaggi (io ho fatto piangere il brie ed il roquefort…ghghghghgh) e dolci di ogni specie, dai cioccolatini al marzapane, dalle lussekatte ai pepparkakor. Una nota speciale va ad un tipo di birra che, a quanto pare, in Svezia servono esclusivamente nel periodo natalizio (mi fido di quello che mi ha detto il cameriere…ma magari era una cavolata :oP ): BUONISSIMA! Io non amo la birra…ma questa……beh, ecco, girano delle imbarazzanti foto sul mio conto in cui si vede una gentil donzella tuffarsi indegnamente in un bicchierone schiumoso! Ecco!

Erik's backfica
Purtroppo non ho trovato molto online su questo ristorante dove si mangia molto bene...ed i miei ricordi sul come raggiungerlo sono svaniti nel nulla! Peccato!
Se passeggiando trovate questa sorta di bistrot, fermatevi a provate il cheeseburger più buono della città…è da svenimento.


Saluhall
Un bellissimo mercato al coperto dove mangiucchiare qualcosa all’impiedi mentre si gira inebetiti tra i banchi rétro di questo mercato. Buonissimi i dolci allo zafferano ed i profumatissimi tè speziati.
http://www.saluhallen.com
Östermalmstorg, 114 39 Stockholm

Skansen
Quando fate la gita al museo all'aperto di Skansen (andate presto perché una giornata intera vi sembrerà comunque poca!!!) fermatevi al mercatino a provare un po' di street food (magari chiedete di non mettere una salsa rosa-fucsia ai mirtilli/lamponi che è, a mio avviso, abominevole): buonissimi i corni di pasta non lievitata riempiti cipolline, carne di renna o alce e patate! Golosi e ristoratori!
Lo so...le renne di Babbo Natale, Rudolf the red nose reindeer, i campanellini, i regali, la slitta che vola...ma in Svezia questi animaletti si mangiano e, anche se con un po' di ritrosia, ammetto di aver pappato anch'io!

lunedì 23 marzo 2009

Lemon meltaways e tramonti

Elle est retrouvée! Quoi? l’éternité. C’est la mer mêlée au soleil. (Rimbaud).
Si è capito che adoro questo Poeta così giovane e così maledettamente maledetto? Si...mi sa di si.

Eccovi una foto scattata in un posto in cui mi reco tutti i giorni e di cui, purtroppo non posso godere nel modo che vorrei: IL MIO UFFICIO. Amen! Della serie 'chi ha il pane non hai denti'! Ecco, io mi reco tutti i giorni in questo paradiso di pietra, sole, alberi, mare, salsedine, lavanda, rosmarino, pini marittimi...eppure non riesco ad innamorarmi di esso perché ci lavoro. Pessimismo e fastidio.

Dall'ufficio bianco candido riesco a malapena ad alzare lo sguardo dal pc...oggi però, in un momento in cui avrei volentieri piagnucolato/frignato/mugugnato ho guardato per sbaglio questo splendido tramonto (quel triangolino in fondo è la bella Capri! J'adore!) e mi sono sentita subito sollevata...magicamente mi è balenato il verso del caro Rimbaud e boh, il momento di depressione cosmica è magicamente terminato!

Ora, di pigiama vestita, :o) ascolto un po' di sano rock, sbircio qua e là sui miei blog preferiti e mi gusto beatamente dei buonissimi biscotti preparati grazie ad una ricetta PERFETTA presa dal sito di una bravissima foodblogger (la ciliegina sulla torta) che, a sua volta, ha ripresentato la ricetta di Aran del blog Cannelle et Vanille.

I biscotti sono dei Lemon Meltaways...dei friabili biscottini scioglievoli e profumatissimi di limone (nel mio 'cestino di fragole' sono capitati anche i limoni che il mio alberello generosamente mi dona...e che ho prontamente prestato a questa ricetta). La consistenza ricorda tantissimo quella dei canestrelli morbidamente avvolti nello zucchero a velo e mi permetto di dire che l'equilibrio da succo di limone e zucchero è assolutamente PERFETTO! Provateli senza pensarci o esitare un attimo!

Io ne ho preparati un po' anche per il mio amato fidanzatino: un po' di cellophane, un nastro di raso, un fiocco...et voilà!

Eccovi la ricetta dei LEMON MELTAWAYS:

Ingredienti
160 g di burro morbido
125 g di zucchero a velo
1 bacca di vaniglia
la scorza grattugiata di due limoni
2 cucchiai di succo di limone
260 g di farina 00
20 g di maizena
1 pizzico di sale
zucchero a velo per decorare


Procedimento:
A meno che non siate dotati di planetaria, con le vostre manine fatate amalgamate il burro morbido a temperatura ambiente con i 125 gr di zucchero a velo, le scorze grattuggiate di due limoni e i semi della vaniglia in una capiente zuppiera (lo ammetto e verrò fustigata: al posto dei semi di vaniglia ho usato un cucchiaino di vanillina! Chiedo venia ai puristi...ma non avevo bacche a disposizione :oP ) e lavorare il tutto fino ad ottenere una crema morbida ed assolutamente omogenea; unire i due cucchiai di succo di limone, un pizzichino di sale. A questo punto versare tutta la farina setacciata assieme alla maizena (ci risiamo: io non l'avevo e ho usato 10 gr in più di farina: altre 20 frustrate all'eretica!) e lavorare bene per amalgamare il tutto. Formare con l'impasto un salsicciotto di circa 4 cm di diametro, avvolgerlo con delicatezza nella carta forno e lasciarlo in frigo almeno 3 ore (meglio se tutta la notte).

Preriscaldare il forno a 180°C, tagliare il salsicciotto freddo a rondelle di 1cm o poco più di spessore e porle su una teglia ricoperta di carta forno. Cuocere per 12 minuti.
Una volta cotti i vostri biscottini, che dovranno risultare bianchi o appena appena dorati, tirarli fuori dal forno e lasciarli raffreddare leggermente, passarli quindi in un piatto pieno di zucchero a velo e lasciarli raffreddare su una griglia.

Conservare in scatole di latta, regalarli o mangiarli tutti allegramente. Mi raccomando non fate raffreddare troppo i biscotti prima di passarli nello zucchero a velo altrimenti quest'ultimo non aderirà più al biscotto.
...e dire che la giornata era iniziata male :o)


domenica 15 marzo 2009

Un cestino pieno di...


Dunque, superato il trauma da primo post, affidato sapientemente alla penna del grandissimo Rimbaud, eccomi a descrivervi brevemente il mio angolino di web, il mio cestino di esperienze e passioni da condividere con chi vorrà - e con cestino, ovviamente, non intendo quello dell'immondizia, eh! Sia chiaro ;o) -

Ai primi sentori di primavera, stagione che adoro, ho sentito il bisogno di iniziare a raccogliere, oltre che le primissime fragole, anche un po' di quello che mi succede in questa strampalatissima vita: Un Cestino di Fragole sarà, quindi, una sorta di piccolo archivio nel quale potrete leggere delle mie ricettine (molte delle quali ispirate da bravissimi ed 'anziani' foodblogger nostrani e non), appunti di viaggio, passioni e mera vita quotidiana.

Con la speranza di non dispiacere a nessuno.

sabato 14 marzo 2009

Una stagione all'inferno - Le repliche di Nina

...Amoureuse de la campagne,
Semant partout,
Comme une mousse de champagne,
Ton rire fou:

Riant à moi, brutal d'ivresse,
Qui te prendrais
Comme cela, - la belle tresse,
Oh ! - qui boirais

Ton goût de framboise et de fraise,
Ô chair de fleur!
Riant au vent vif qui te baise
Comme un voleur,

Au rose, églantier qui t'embête
Aimablement:
Riant surtout, ô folle tête,
À ton amant !...